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Che cos’è
L’ottone è una lega ossidabile composta da una parte di zinco (dal 15 al 30%) ed una di rame (dal 70 all’ 85 %). L’ottone è uno dei materiali prescelti per creare bigiotteria anallergica senza nichel o piombo. Rispetto al rame presenta un duplice vantaggio: maggiore durezza e migliore resistenza.
Che cos’è
L’argento 925 è una lega realizzata prevalentemente da argento con l’aggiunta di rame. Gran parte dell’argento utilizzato per creare oggetti preziosi e gioielli vari, è denominato argento 925 (uno dei titoli più utilizzati insieme a quello di argento 800). Trattasi di un’interessante combinazione di metalli che non fa altro che rendere l’argento maggiormente durevole e ancora più pregiato. Ha questo tipo di denominazione perché è formato dal 92.5% da argento e il restante 7.5% da rame.
Proprietà
La principale proprietà dell’argento 925 è la malleabilità. Ciò vuol dire che le possibilità che possa andare incontro a danneggiamenti nel corso degli anni è piuttosto elevata. Va detto poi che questo materiale, a temperatura ambiente, può ammorbidirsi prima del dovuto. Onde evitare problemi di questo tipo, in linea di massima, basta aggingere all’argento puro altri metalli, con l’intento di ottenere un metallo combinato altamente resistente contro il deterioramento.
Valore
l’argento 925 è facilmente riconoscibile, rispetto agli altri con titolo inferiore, per la sua lucentezza. Naturalmente il valore dell’argento 925 dipende direttamente da quello del metallo puro, la quotazione di quest’ultimo che viene determinata, due volte al giorno, presso la Borsa di Londra e fissato dai maggiori operatori che eseguono transazioni sul metallo bianco.
In altre parole, l’argento 925 unisce bellezza e qualità, lucentezza e sobrietà, per gioielli che fanno bene allo sguardo e all’umore.
Che cos'è
Si definisce «smalto» in senso lato, quella particolare tecnica che accoppia paste vitree a superfici metalliche, impiegate come supporto, attraverso un processo di fusione al forno oppure attraverso vernici opache o trasparenti liquide. Sorta dalla necessità di aggiungere «colore» ai metalli preziosi, è una tecnica quindi che si colloca tra quella del vetro e l'oreficeria.
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